L’Islanda non è per le mezze misure, è estrema come quel vento talmente forte in alcuni momenti che sembra volerti staccare da terra e sollevarti come un aquilone.
Un viaggio nella terra dei vulcani e dei gyser è un viaggio sicuramente non tra i più economici che si possano fare, ma è un viaggio unico che vi lascerà una nostalgia di quegli spazi sconfinati e di quei paesaggi tale da volerci tornare per conoscerla in tutte le stagioni.
Ha un concentrato di natura talmente imponente e spettacolare difficilmente possibile da ritrovare altrove.
Estremamente piccola è anche la sua popolazione. Una terra grande come un terzo dell’Italia che conta solo 300 mila abitanti, dei quali la metà vive nella capitale Reykjavik!
Geyser in piena attività, fumarole e vulcani fanno capolino ogni volta che si scavalca l’orizzonte; ci sono laghi dai colori talmente incredibili da sembrare irreali quasi come in uno sfondo del desktop. E in questa terra di estremi, abbiamo trovato quattro cose che renderanno il vostro viaggio in Islanda davvero epico, o come diciamo noi, epicness!
Immaginatevi la scena. State guidando da ore lungo quelle strade verso orizzonti che sembrano senza confini, una canzone dei Sigur Ros vi accompagna, attorno a voi montagne multicolori, verde muschio, nero lavico, blu ghiaccio…e ad un certo punto, nel mezzo del nulla, scorgete…un palo! un palo di una doccia!
Proprio così, nel mezzo del nulla, come un miraggio, appare un curioso palo con una doccia un po’ vecchiotta che sembra abbandonata in attesa del camion di Hera. Cosa ci fa una doccia in mezzo al nulla? Quale strano essere può averla costruita? No, non siamo ai misteri di kazzenger, ma in Islanda, dove accadono solo le cose più epicness.
Voi cosa fareste in un momento del genere? Apro una piccola parentesi. E’ estate, ma ci sono comunque quattro gradi e un vento che sembra prendervi a schiaffi …ma aprite il rubinetto di questa strana installazione che sembra come un manichino in attesa di prendere vita… e sentite sgorgare acqua piacevolmente calda, dovuta al calore inesauribile che viene da questa terra generosa…vuoi non approfittarne? 🙂
Lo hákarl è un piatto tradizionale islandese realizzato attraverso la fermentazione di uno squalo elefante, lasciato marcire per mesi fino a quando il veleno, naturalmente presente nella carne, svanisce per lasciarsi dietro un forte sapore di ammoniaca e il più putrido degli odori. Ci sono due tipi di hákarl: quello rosso, ottenuto dalla ventresca, e l’andskyr, che significa all’incirca “yogurt”, una specie di brodaglia acida.
Secondo alcuni, il sapore assomiglia a qualche formaggio puzzone del nord, molto molto stagionato… Molti bar e alimentari in Islanda ve ne proporranno un assaggio per misurare il vostro coraggio e forza di stomaco: la sfida in pratica sarà a chi vomita più tardi, perché anche se in un primo momento potreste tollerare il sapore della carne andata a male, la botta che vi arriva di ammoniaca subito dopo non lascia scampo.
Una delle recensioni migliori di questo piatto lo descrive come “sembra di mangiare il dito annerito e incancrenito di un esploratore polare morto da tempo, scongelato e lasciato dentro a un radiatore per qualche giorno”.
Può sempre essere un ottimo souvenir da portare in Italia a qualche parente che non digerite!
Hvítserkur è un faraglione di origine basaltica sulla costa orientale della penisola di Vatnsnes nel nord-ovest dell’ Islanda. In Islandese significa “camicia da notte bianca”. Un modo carino creato dalla fantasia degli islandesi per una roccia ricoperta di cacche di gabbiani, che anche qui nidificano numerosi.
Uno sperone alto circa 15 metri, Hvítserkur sorge dalla spiaggia solitario come un drago che si abbevera. Secondo la tradizione locale, Hvítserkur era in realtà un troll della costa di Strandir. Una sera, esasperato dal suono delle campane del convento vicino, decise di andare a distruggere le campane ma, poiché aveva calcolato male la distanza del campanile, l’alba lo sorprese prima che gli fosse possibile raggiungere un rifugio, e i raggi del sole lo pietrificarono per sempre.
E’ un po’ come resterete voi dopo un bel bagno in queste acque cristalline, ma potrete raccontare di aver fatto un epicness bagno nel Mar Glaciale Artico. Solo per cuori impavidi o con la testa da troll. Pronti al tuffo?
“Se non ti piace il tempo islandese adesso, aspetta cinque minuti: probabilmente peggiorerà”
Dice un proverbio in Islanda. Niente di più azzeccato. In una sola giornata, vi ritroverete a passare dall’acquazzone al sole più volte in uno stesso giorno. Da k-way e maglione della nonna a t shirt e cappellino. Coraggio metereopatici, potete consolarvi con dei bellissimi arcobaleni! Infatti, da una parte i cambi repentini del cielo che passa dalla pioggia al sole, dall’altra le maestose e numerose cascate che creano enormi nuvole di vapore, con quel sole basso che sembra ancorato alla terra, ecco le condizioni ideali per far attraversare ai raggi solari gocce di pioggia con frequenti arcobaleni luminosi, anche doppi! Vediamo chi ne conta di più?
E voi? Quali sono le cose più epiche che avete fatto in Islanda? Raccontatecele nei commenti 🙂
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